Un percorso della vita di Vittorio Mezzogiorno attraverso
lo sguardo di chi lo ha conosciuto.
A circa quindici anni dalla sua morte Vittorio Mezzogiorno viene ricordato
con un documentario che ci racconta la sua vita, la sua carriera, il suo
essere padre, e allo stesso tempo un attore che negli ultimi 30 anni prima
della sua morte prematura ha fatto della recitazione un’arte della sua vita.
Guidati dalla voce di Giovanna Mezzogiorno, percorriamo alcuni momenti e
avvenimenti finora sconosciuti al pubblico: le testimonianze di amici e
vecchi colleghi, come Francesco Rosi, che lo conobbe nel 1981, sul set di
Tre fratelli; o Peter Brook,
che ricorda come l’arrivo a Parigi di Mezzogiorno cambiò notevolmente la
compagnia con cui avrebbero messo in scena "Mahabharata"; il ricordo
amichevole di Michele Placido, che racconta di quanto siano stati amici e di
quanto la loro notorietà e il loro maggiore successo di pubblico fu dovuto,
senz'altro, al serial televisivo “La Piovra”, che li rese tra i volti più
conosciuti del piccolo schermo; e quello più affettivo di sua moglie Cecilia
Sacchi, che ritiene mai tramontato il loro amore nonostante la separazione.
Oltre a questa lunga carrellata di testimonianze, c’ è anche lo stesso
Mezzogiorno a raccontarsi: per esempio nei suoi esordi teatrali con Eduardo
De Filippo, con cui è cresciuto professionalmente nonostante le difficoltà
per qualunque attore nel confrontarsi con la severità di un regista come
Eduardo; o riguardo il suo rapporto con il cinema, che ritiene non solo un
susseguirsi di immagini ma una vera e propria radiografia della realtà.
A dirigere questo documentario, conducendoci in un fantastico viaggio dove
non ci è data solo l’occasione di scoprire la carriera di Vittorio
Mezzogiorno ma anche e soprattutto l’uomo che si nasconde dietro l’immagine
perfetta dell’attore, sono i due registi: Francesco Del Grosso, 27 anni,
noto già dai tempi dell’università con lavori come “L’Illusione” e “
Corpi…”, molto apprezzati in piccoli festival, e Daniele Anzellotti, che
inizia la sua lunga carriera come macchinista, specializzandosi poi come
operatore e direttore della fotografia fino al recente e di prossima uscita
La vita senza freno di Gian Carlo
Fusco di Salvatore Allocca.
La caratteristica di questo documentario nasce dalla sua struttura
narrativa, che diversamente dal tradizionale documentario si mostra in un
mix di docu-fiction e inchiesta giornalistica, con un collage di filmati di
repertorio e un mix d’immagini di vita quotidiana, foto e interviste inedite
armonizzati con la voce di Giovanna Mezzogiorno, che per la prima volta si
mostra sullo schermo nella sua vita privata, con le proprie debolezze e i
propri segreti, riconoscendo che a distanza di tutti questi anni dalla morte
del padre il ricordo è ancora vivo nelle parole, nello sguardo di chi lo ha
conosciuto.
Vittorio Mezzogiorno è stato un artista che ha riempito la scena con grinta
e devozione, confrontandosi con grandi artisti di tutto il mondo e
rendendosi uno degli attori italiani più conosciuti nel mondo. Un artista da
non dimenticare.
12:09:2009
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